domenica 24 marzo 2013
Ridurre le indennità parlamentari?
Ieri sera a Che tempo che fa, ho ascoltato l'intervista che il suo conduttore Fabio Fazio ha fatto a Giovanni Floris, conduttore di Ballarò.
Di quello che hanno detto mi ha colpito un concetto, che entrambi hanno sottolineato e al quale sembravano tenere molto, e cioè che era sbagliato da parte dell'opinione pubblica (e del Movimento 5 Stelle) chiedere che gli onorevoli si abbassassero lo stipendio in quanto non erano all'altezza, perché era giusto mirare a star bene e diventare anche ricchi.
Personalmente non trovo niente di male nel fatto che le persone desiderino migliorare le proprie condizioni socio-economiche.
Sottolineo però che in questi giorni si sta parlando di onorevoli che vanno in politica, non per svolgere un importante compito istituzionale, ma per trovare una comoda sedia, che gli assicuri in pochi anni una pensione, un ricco stipendio, molti privilegi, rimborsi elettorali a cascata, ecc.
Io penso che sarebbe bello se si tornasse a fare politica per passione, e un mezzo potrebbe essere proprio quello di abbassare le indennità parlamentari. In questo modo sarebbero attratti in politica i migliori, e non quelli che aspirano ad entrare in politica per assicurarsi prebende ed altro.
Comunque, guardando la trasmissione mi è venuto un pensiero cattivo: mi sembrava che Fazio e Floris fossero terrorizzati personalmente al pensiero che l'opinione pubblica trovasse giusto, non solo cacciare gli inetti dai posti di responsabilità, ma anche abbassare gli stipendi in generale.
Un'idea comunista considerare esagerato che un conduttore televisivo, sia pur bravo, guadagni alcuni milioni di euro all'anno?
Il bambino di Cittadella
Fece scalpore, qualche mese fa, il video girato dalla zia.
In esso veniva mostrato il prelevamento violento del bambino da scuola, con i poliziotti e il padre che si prodigavano nello strattonare violentemente il bambino, che si opponeva con tutte le sue forze.
mercoledì 20 marzo 2013
Amos Oz, Barack Obama, Israele
Stamattina Barack Obama, Presidente degli Stati Uniti al secondo mandato, si è recato in visita di stato in Israele.
Per tutto il primo mandato, se ben ricordo, aveva evitato di farlo.
E' stato accolto dal Premier Beniamin Nethaniau, col quale non sempre i rapporti sono stati idilliaci.
Il discorso di Nethaniau è stato una leccata, si direbbe con linguaggio non letterario. Ma forse solo apparentemente, in realtà era un insieme di richieste.
Casualmente, stamattina mi sono ritrovata a leggere un'intervista allo scrittore israeliano Amos Oz, intervista pubblicata il 19 febbraio sul quotidiano La Repubblica.
Oz, con una storia personale personale interessantissima, è tornato a vivere in un kibbutz in mezzo ad una zona desertica.
Mi appare come una persona che non si fa false illusioni, ma continua a pensare e sperare che la razionalità e il senso di condivisione vincano.
Osserva che la famiglia è il tema centrale della sua produzione letteraria, così come lo è degli altri grandi scrittori israeliani.
Dichiara di ritenersi affascinato dalla stranezza dell'istituzione familiare: noi per natura non siamo monogami, eppure la famiglia sontinua a sopravvivere da una generazione all'altra da migliaia di anni.
Pensa che il fanatismo, nelle sue varie forme (si può essere anche fanatici vegetariani), sia una sindrome del nostro tempo.
Dichiara di essere molto critico nei riguardi del suo Paese, dal punto di vista politico e sociale: sembra che la società israeliana diventi sempre più insensibile verso l'occupazione della terra palestinese.
Un paese sempre più americanizzato, materialista, egoista, che ha perso il senso della solidarietà, con una sinistra che non sa più far sentire la sua voce.
sabato 16 marzo 2013
Raccolta firme da inviare alla UE - Aiutiamo la Grecia - La sua Sanità è collassata
Se volete firmare la lettera, basta andare su Facebook e cercare il gruppo "Grecia-UE operazione equità" e pubblicare il proprio nome, cognome, lavoro, città.
Grazie a chi vorrà farlo, facciamo un piccolo gesto per aiutare persone come noi.
Ecco la lettera:
mercoledì 13 marzo 2013
venerdì 8 marzo 2013
8 marzo
Oggi è 8 marzo, come ogni anno festa delle donne.
Non dovrebbe esserci una festa della donna. Il fatto che ci sia, indica che molto non va ancora come dovrebbe.
Mi riferisco ovviamente ai molti casi di femminicidio, che fanno riferimento non solo al dato culturale (si fa per dire) della sopravvivenza della leggenda di un'inferiorità femminile, ma alla delicatezza emotiva di molti giovani della nostra epoca, che riescono a sopportare un rapporto di coppia solo se possono pensare che la compagna sia un loro possesso.
Possesso che dovrebbe rendere inimmaginabili delle istanze critiche nei loro confronti.
Pensando all'8 marzo, mi vengono in mente ancora le ineguaglianze riguardo alla possibilità delle donne di raggiungere posizioni di alta responsabilità, nonostante un'adeguata preparazione; cosa che ha indotto molte di noi, pur storcendo moltissimo il naso, ad accettare l'idea delle quote rosa.
Un paio di giorni fa mi ha colpito molto il fatto che Hamas, a Gaza abbia proibito alle donne di partecipare alla maratona annuale, maratona i cui proventi erano utilizzati per finanziare le scuole per i bambini.
Di fronte a questo divieto, l'ONU si è sentito costretto a vietare la maratona.
Bisogna perciò lottare ancora molto per l'educazione culturale della popolazione maschile e femminile, perché tutti noi impariamo a rispettarci a vicenda, ma anche a non accettare prevaricazioni fisiche o emotive che siano.
E ora vi parlo di una mia idiosincrasia: mi secca quando assisto al tentativo di tutelare le donne, mettendo l'accento sull'ortografia al femminile: le personagge, la Presidenta, la Ministra.
Mi sembrerebbe più elegante considerare i termini Ministro, Presidente, personaggio, in termini di sostantivo neutro, adatto quindi a qualsiasi genere: maschile, femminile, transgender.
Che ne pensate?
domenica 3 marzo 2013
Appello Micromega x Berlusconi fuori dal Parlamento
Metto il link alla pagina di Micromega in cui si può leggere e firmare l'appello per : "Fuori Berlusconi dal Parlamento", in base ad una legge esistente già da molti anni.
L'appello assume ancora maggiore importanza in un momento come questo in cui c'è il sospetto che Berlusconi abbia messo in atto quello che io come molti, non esito a chiamare un colpo di Stato.Mi riferisco ovviamente ai 3 milioni di euro dati a De Gregorio per provocare la caduta del governo Prodi.
Ma ecco il link:
http://"Fuori Berlusconi dal Parlamento"