sabato 30 novembre 2013

radici







venerdì 29 novembre 2013

Changeling


Qualche sera fa, su una tv privata, ho visto Changeling, un film di Clint Eastwood del 2008.

Penso che Eastwood sia tanto stupido quando si esprime in politica, presentandosi come un elettore di destra, quanto intelligente quando dirige un film.
Ricordate durante la seconda campagna elettorale di Obama, quando si sedette accanto ad una sedia vuota, dicendo  che sia quando era occupata da Obama che quando rimaneva senza occupante, era la stessa cosa?

E' curioso che i film di Eastwood (per fortuna) non rappresentino affatto l'ideologia che lui afferma di seguire.
Peccato che lui non lo sappia.

Ricordo i film western di Sergio Leone che Eastwood ha contribuito a rendere dei successi, creando l'icona di una specie di cavaliere errante del West con poncho, cappello e sigaro.
Sergio Leone non aveva affatto capito il suo potenziale quando affermava che aveva solo 2 espressioni: con e senza sigaro.
Ho scoperto casualmente che sa anche suonare il pianoforte, anzi è un appassionato di musica, cosa che mi induce ad apprezzarlo ancora di più.

Ma torniamo a Changeling. Non volevo vederlo, data la trama, e anche perché pensavo fosse una furbata cinematografica, dato che la protagonista del film era Angelina Jolie.

La trama è questa: una madre nubile nella Los Angeles del 1928, l'era del proibizionismo, si trova ad affrontare la scomparsa improvvisa del suo bambino di circa 6 anni.
Naturalmente si rivolge alla polizia, che dopo alterne vicende le riconsegna il figlio.
Peccato che non sia veramente suo figlio, ma un altro bambino che è stato convinto a raccontare di esserlo, in modo che la corrotta polizia di Los Angeles possa esibire un successo di fronte alla popolazione.
La madre insiste: non è mio figlio. Non lo riconosce, una mamma sa riconoscere suo figlio, inoltre è più basso ed è circonciso. Non è lui insomma.
Ma la polizia non può accettare di fare una brutta figura, quindi la rinchiude in un manicomio dove viene imbottita di farmaci e rischia l'elettroshock.
Tra l'altro la donna scopre che in manicomio sono rinchiuse molte altre donne che non soffrono di problemi psichiatrici, ma che davano in qualche modo fastidio alla polizia.

Alla fine la donna riuscirà ad uscire dal manicomio grazie all'aiuto di un reverendo, interpretato dall'ottimo John Malkovich, che le procurerà l'aiuto di un avvocato che porterà in giudizio e sconfiggerà i poliziotti e il prefetto coinvolti nel caso.

In seguito si scoprirà che suo figlio ed altri 20 bambini sono stati catturati da un pedofilo, ma lei non saprà mai se il suo bambino sia stato ucciso o sia riuscito in qualche modo a fuggire.

La regia del film mi è piaciuta molto, senza contorcimenti intellettuali, molto chiara e diretta, e pur tuttavia priva di sentimentalismo.
Sono rimasta sorpresa piacevolmente anche dalla recitazione asciutta della Jolie.

E' tuttavia molto coinvolgente la parte del film che riguarda il ricovero forzato della donna in manicomio e gli indegni trattamenti "sanitari".
Tra parentesi, oggi siamo alla fine del 2013, il ricorso all'elettroshock è stato finalmente vietato, eppure so per certo che in alcuni centri venga ancora praticato.
Del resto esistono gli indegni Ospedali dove vengono rinchiuse persone sottoposte al TOS.






mercoledì 27 novembre 2013

senza titolo






Le ragazzine e la prostituzione

A proposito delle ragazzine che si prostituivano a Roma in un palazzo dei Parioli: leggevo ieri su tutti i giornali che i magistrati erano rimasti colpiti dalla sicurezza di sé che mostravano le due ragazzine.

Oggi invece ho letto un articolo che sembra smentire questa tesi. Riferendosi alla più giovane delle due un magistrato avrebbe riferito alcune sue dichiarazioni.
L'adolescente diceva che si era indotta a prostituirsi perché voleva andare in giro col taxi, come una signora. E anche perché voleva comprarsi tutto quello che voleva: borse eleganti eccetera.

Ricordando la prima volta in cui l'aveva fatto, diceva che poi aveva pianto per ore.
Era soddisfatta di guadagnare 800 euro in 2 giorni, ma  per accettare di prostituirsi doveva scindersi in due.
Quando incontrava quelle brave persone che erano i suoi clienti era una persona.
Ma poi, per rientrare nella sua vita normale, di tutti i giorni, doveva fingere di non conoscere la se stessa di quei momenti.

E tuttavia, concludeva che non sapeva se non ci sarebbe ricaduta.

Leggendo queste frasi, mi è sembrata una persona molto fragile, indotta a qualcosa che per lei era brutto e non facilmente affrontabile se non fingendo di essere un'altra da sé, ma attratta dalla possibilità di ottenere quegli oggetti e quelle "soddisfazioni" che la facevano sentire importante.
Ma questa cosa, e cioè il fatto di sentirsi più importante perché in grado di permettersi un taxi o abiti e borse eleganti, e il fatto di poterlo ottenere facilmente prostituendosi, questo glielo abbiamo fatto credere noi, attraverso i media e un'immagine di donna di un certo tipo.
Non abbiamo contrastato efficacemente questi modelli negativi che venivano presentati alle giovani donne e non solo.


Sul fatto poi della facilità a guadagnare i soldi in quel modo, permettendo ai clienti di entrare tra le gambe di una ragazzina, più volte al giorno, e non per il suo piacere, non ci crederò mai.



senza titolo






lunedì 25 novembre 2013

democrazia diretta


Sono molto delusa dal Movimento 5 Stelle.

Chiarisco: apprezzo alcuni giovani esponenti del Movimento che siedono in Parlamento, anche se mi auguro che facciano di più e sono arrivata a sperare che costituiscano un gruppo autonomo, uscendo dal Movimento.

Tuttavia, il modo di Grillo di concepire la politica mi è sembrato molto simile a quello dei politicanti che lui critica.

In un momento grave per la nostra nazione avrebbe potuto far pesare i suoi voti, inducendo gli altri partiti e soprattutto il PD a far qualcosa di concreto, dimostrandogli che avrebbero perso la faccia non appoggiando qualcosa di buono.
La sua strategia invece è stata quella di mirare ad elezioni il più presto possibile, anche col Porcellum, sperando di far tabula rasa degli avversari, vincendo col 100%.

E governare col 100% sarebbe democrazia? Io la chiamerei dittatura.

Un altro punto del programma M5S che non mi convince assolutamente è il riferimento alla democrazia diretta.

La democrazia diretta è quella che si praticava nei villaggi dell'antica Grecia dove i capifamiglia si riunivano periodicamente nella piazza principale o sotto un grande albero, discutevano e prendevano le decisioni a maggioranza.
Ma questo in nazioni costituite da decine di milioni di abitanti non è possibile, sono necessari rappresentanti eletti dai cittadini.

"Non hai capito niente
, mi si dice, la democrazia diretta verrà attuata col ricorso alla rete! Con la rete ognuno vale uno, siamo tutti uguali"!

E non va mica bene
: dobbiamo difendere le particolarità che ognuno di noi presenta rispetto agli altri e le differenze di opinione e pensiero.
Quello che Grillo e soprattutto Casaleggio ci prospettano è una moltitudine numerica indifferenziata, pronta ad essere manipolata dal furbacchione, dal Grande Fratello.
Mi sembra di leggere Orwell.



Nonostante questo, stante la pietosa situazione politica in cui viviamo, gestiti dalla Casta affratellata dai privilegi  autovotati, spero che tra gli eletti del M5S ci siano persone guidate da qualche ideale che sappiano ribellarsi ai diktat che gli vengono dal capo, e che propongano alcuni dei punti non male del programma grillino.












sabato 23 novembre 2013

Viterbo






mercoledì 20 novembre 2013

vaccini


Leggo sul Fatto Quotidiano un articolo in cui si parla del controverso rapporto tra vaccini e autismo.
I vaccini provocherebbero l'autismo.

Metto qui il link ad un articolo in cui sembra che il rapporto causa-effetto sia stato riconosciuto, anche se con ambiguità, dal momento che si darebbe la stura ad una serie di richieste economiche di riconoscimento danni:


Bimbo autistico dopo vaccini obbligatori, ma Ministero Salute rifiuta-indenizzo 

Da questo articolo ho tratto  la convinzione che è sbagliato parlare di autismo, bisognerebbe parlare di danni neurologici che danno adito a comportamenti simil-autistici.

(Tra parentesi, è ancora aperto il dibattito sull'origine dell'autismo. C'è chi sostiene l'origine genetica e chi quella ambientale, come sempre...)

Ho trovato utile leggere anche gli altri articoli sullo stesso argomento riportati dal Fatto:
uno ci racconta che per lo Stato sono obbligatori 4 vaccini, mentre si è costretti ad inocularne 6 in neonati di pochissimi mesi, perché il prodotto da 4 non si trova.


Non mi sembra un problema di poco conto, dal momento che i vaccini abbassano, almeno temporaneamente le difese del sistema immunitario e sembra che continuino a contenere metalli pesanti.
Pensate gli effetti su un esserino di 3 mesi di vita!


E ricordiamoci dei soldati mandati in missione all'estero, sottoposti ad una sequela di vaccinazioni, tutte insieme, senza nessuna interruzione tra l'una e l'altra.
Molti di questi soldati si sono ammalati gravemente, e una parte di essi è morta proprio per questo motivo.


Penso che i vaccini ci abbiano salvato da epidemie mortali, però vanno usati con discernimento; direi anche che l'Istituto di Sanità dovrebbe usare una maggiore cura nel sorvegliare i componenti e i metalli pesanti contenuti in questi presidi medici.

Vaccinazioni: lo Stato ne richiede 4 ma ne impone 6

Vaccini: quello che nessuno vuole o può dire 







 




domenica 17 novembre 2013

Anguillara: una giornata di novembre passeggiando lungo il paese





la rocca medioevale

da molti punti del paese è visibile il lago di Bracciano









riflessi e papere




Doris Lessing


E' morta Doris Lessing. Aveva 94 anni.
E' stata una grande scrittrice. A me piacevano soprattutto i suoi racconti, in particolare "Racconti londinesi".
Ho amato meno la sua deriva fantascientifica.
Per ora non posso fare altro che mettere un link ad un vecchio articolo sul mio sito:

Doris Lessing



venerdì 15 novembre 2013

Vendola è un mostro?



Ho appena letto un articolo sul Fatto quotidiano riguardante una telefonata intercorsa tra il governatore della Puglia e un collaboratore della famiglia Riva, ho anche ascoltato la telefonata. 

All'inizio non ci potevo credere, poi ho provato una sensazione di vomito per il profondo disgusto.

Nella telefonata Vendola dice di aver molto riso del giornalista che chiedeva conto dei moltissimi tumori provocati sugli operai dagli scarichi inquinanti dell'Ilva e che veniva cacciato senza rispondergli.

Vendola ride molto e si capisce che con la telefonata vuol far comprendere alla famiglia Riva che lui è con loro.
Torna a ridere del giornalista dandogli dell'impreparato, vorrebbe paragonarsi a lui che ha lottato veramente per l'ambiente?
Alla fine dice che riceve molte telefonate dei Sindacati, soprattutto della Fiom, preoccupati che la fabbrica possa chiudere.

Questa telefonata per me è stata un trauma.
Ho sempre pensato che Vendola, come del resto i Sindacati,  fosse stato parzialmente ambiguo, terrorizzato dal pensiero di migliaia di operai pugliesi licenziati.
Capivo la sua preoccupazione, ma si sarebbe dovuto maggiormente attivare per risanare l'azienda inquinatrice.
Continuare a far lavorare gli operai in quelle condizioni, significa considerare le persone che lavorano degli schiavi: devono produrre ciò che a te serve, gli dai da mangiare perché altrimenti non potrebbero produrre, poi se muoiono si sostituiscono.
Pare che neanche gli schiavi delle Piramidi lavorassero in queste condizioni.

Quello che mi ha quasi fatto piangere è stato il senso di sottomissione che si avvertiva nelle parole di Vendola verso il padrone dell'Ilva.

Volevo conservare un ultimo dubbio: possibile che Vendola veramente non credesse a quanto era grave l'inquinamento provocato dall'Ilva e il pericolo mortale che faceva e fa correre agli operai e ai cittadini pugliesi?
Ma allora sarebbe stato un "ingenuo", un totale incompetente, indegno di stare al suo posto. Delle due una.
Metto qui il link alla telefonata, giudicate voi:






domenica 3 novembre 2013

senza titolo