martedì 30 dicembre 2014

suggestioni






lunedì 29 dicembre 2014

Lavoro e uguaglianza

Mi colpisce anche se non mi sorprende, nell'attuale discussione sul Job's Act,  il ruolo rilevante che ha assunto la contrapposizione tra lavoratori del pubblico e lavoratori del privato.

E' chiaro che il Job's Act si è risolto in una effettiva diminuzione delle tutele e dei diritti dei lavoratori del settore privato.
Per ora naturalmente, perché appena ne avranno l'occasione,  i nostri non amati politici estenderanno la diminuzione delle tutele al settore pubblico.

E' un copione già visto: quando si vogliono abbassare le tutele e i diritti, si comincia a colpire una parte della platea dei lavoratori o delle persone coinvolte, e poi le si aizza contro quella parte che i diritti e le tutele ancora le possiede.
Per poi togliere i diritti anche a questi ultimi.

In questa linea, vedi anche la contrapposizione tra anziani che godono della pensione (anche se godono è una parola forte, data l'entità della stessa, e dato il fatto che spesso viene usata per aiutare figli e nipoti) e giovani che non trovano ancora un lavoro decente.

Quello che mi meraviglia sempre è che le persone cadano in questo sporco gioco, di farsi strumentalizzare gli uni contro gli altri.

Dovremmo invece unirci tutti  perché i diritti conquistati nel passato con lunghe lotte non vengano tolti a coloro che ne usufruiscono, e vengano attribuiti anche a chi non ne gode ancora.
Ma di fronte alla corruzione di cui ogni giorno viene fuori un pezzo, e che è ancora più grande di quello che sospettavamo, che speranze abbiamo? Ci chiediamo in molti.

Quello che vediamo è che quantità enormi di denaro vengono distolte dai bisogni legittimi delle persone e usati per fini illegittimi, distorti. Vedi un post precedente:
Politici e mafiosi a Roma 

Da cui si comprende che anche se le risorse non basterebbero per risolvere tutti i problemi, tanti però ce ne sarebbero se venissero sottratti alla corruzione.



suggestioni (ancora)






domenica 28 dicembre 2014

suggestioni






venerdì 26 dicembre 2014

lunedì 22 dicembre 2014

domenica 21 dicembre 2014

Buon Natale!






richiesta regali da inoltrare a Babbo Natale e alla Befana

- che una donna non debba più partorire con dolore
- che venga votata una legge sull'eutanasia
- che tutti comprendano la barbarie delle guerre
- che si modifichino o si chiudano i CIE
- che venga fermato il vergognoso trattamento dei lavoratori
- che si ponga fine alla correità con gli evasori fiscali
- che la politica sia al servizio dei cittadini e torni a dominare sulla finanza
- eccetera



una legge sull'eutanasia


Qualche giorno fa è morta Virna Lisi.
La notizia della sua scomparsa mi ha fatto venire in mente un pensiero: e se capitasse anche a me di essere colpita da una malattia incurabile, ma non avessi la stessa "fortuna" di morire nel sonno, cosa farei?

Mi sono detta che la cosa più accettabile, per me, sarebbe di poter avere  una buona legge sull'eutanasia.
Una buona legge che non permetta abusi, ma che accompagni con gentilezza all'ultimo passo un anziano o un giovane, che giudichi di non avere più aspettative accettabili di vita.
Che la persona in questione possa scegliere il momento, circondata dalle persone care o dagli amici, e che un medico compassionevole gli somministri il farmaco che lo aiuti ad addormentarsi, per l'ultima volta.


Naturalmente spero di vivere più a lungo possibile.
E' chiaro che invecchiando si incorre in problemi sanitari di varia natura; ma se questi problemi per la loro gravità dovessero impedire una vita "accettabile", penso ad un cancro terminale (esperienza devastante e portatrice spesso  di dolori intollerabili) o ad una malattia altamente invalidante (penso a Piergiorgio Welby), ebbene in questi casi penso che ognuno di noi abbia il diritto di fare la sua scelta.


E la scelta è tra due opzioni possibili:
- decidere di continuare a vivere, e in questo caso lo Stato ha il dovere di assicurare alle persone un'adeguata assistenza medica, in modo da liberarle perlomeno dal dolore attraverso  farmaci idonei allo scopo
- decidere di morire, e in questo  caso lo Stato ha il dovere di provare ad assicurare alle persone un trapasso il meno possibile traumatico attraverso l'eutanasia.


Penso che in Italia una legge sull'eutanasia non ci sia  perché l'Italia è sede del Vaticano, e il Governo non vuole inimicarsi i vertici della Chiesa cattolica, perché ci sarebbero ripercussioni politiche.
Ma in questo modo lo Stato laico non rispetta i suoi cittadini, e impone anche ai non cattolici le regole della religione cattolica (secondo la quale la vita ci è donata da Dio e solo lui può deciderne il termine). 

La decisione è per certi versi più complessa quando non ci si trovi di fronte ad una malattia incurabile, ma ugualmente non si desideri continuare a vivere.
Riguardo a questo, se volete, potete leggere un precedente post:

diritto di vivere diritto di morire


In questo caso, quello che proprio non riuscivo ad accettare, era il fatto che le cliniche svizzere della morte guadagnassero sui problemi esistenziali delle persone.
Riguardo alla scelta di Lucio Magri di voler morire, dopo la perdita della persona amata, e il fallimento dell'impegno politico di una vita, tendo a pensare che ognuno dovrebbe essere libero di decidere anche in questo caso. 
Ma mi sembra terribile che non si possa fare molto per aiutare.
 



domenica 14 dicembre 2014

Una passeggiata a Vallerano



una strana scultura

la Chiesa della Madonna del ruscello

l'albero di Natale in piazza

una delle belle stradine con tante piante

il Presepe per le strade

tutto il paese ha collaborato a creare i personaggi




arrivederci al prossimo paesino!



una mamma è stata accusata di aver ucciso il suo bambino

Si parla tanto in questi giorni, sui giornali e in televisione,  della mamma di Ragusa che avrebbe ucciso il suo bambino di otto anni.

 
Noi non sappiamo se lo abbia ucciso davvero
, non abbiamo la possibilità di accedere alle carte, ma l'impressione è che si tratti di indizi, alcuni dei quali non chiari.


Noi non sappiamo, ripeto.
Trovo giusto che vengano riportate le notizie, ma non come lo si sta facendo, mettendo in atto una sceneggiata che spinge gli spettatori a prendere una posizione.

Addirittura ho l'impressione che la cosa diventi emotivamente stancante,  tanto che chi segue, quasi non veda l'ora che un colpevole sia individuato, per farla finita.  E' brutto, non vi sembra?

Mi ha colpito molto che la mamma di cui stiamo parlando sia stata completamente abbandonata dai parenti, tanto che per potersi cambiare è dovuta ricorrere all'aiuto delle altre detenute.
Abbiamo letto tutti dell'infanzia e adolescenza difficili (è dir poco) che questa donna ha vissuto, e dell'astio con cui la sorella la madre e altri parenti parlano di lei.

Una cosa che sempre mi colpisce in casi come questi è l'atteggiamento dei mariti, che sembrano sempre cadere dal pero.
Così come nel caso della mamma di Cogne, i mariti sembrano non accorgersi delle difficoltà delle mogli.
In quest'ultimo caso sembra che il marito abbia dichiarato di non aver mai saputo nulla dei problemi familiari e adolescenziali della moglie.
Eppure queste difficoltà dovevano essere grandi!

Azzardo un'ipotesi: forse sono mariti che lasciano completamente alle mogli la cura della casa, e soprattutto dei figli, come se questo per una donna fosse un compito facile, comodo.

Un'altra cosa: al magistrato spetta di accertare i fatti, ma può dire che la donna inquisita ha un'indole malvagia
A parte il fatto che vorrei sapere cosa significa questa frase. Gli spetta questo giudizio?

P.S. Se in Italia ancora non c'è, non sarebbe il caso di creare , così come c'è in Inghilterra a Scotland Yard, una scuola di investigazione per formare chi dovrà fare le indagini? 
Si rischierebbero meno errori e si spenderebbero anche meno soldi dello Stato. Pensate ai milioni spesi nel caso della povera ragazzina Yara, in cui si è passato al setaccio il DNA di credo migliaia di persone!




venerdì 12 dicembre 2014

Spello?


tinas


tinas  



lunedì 8 dicembre 2014

piante


Susy



domenica 7 dicembre 2014

Per proteggere Di Matteo


Metto qui sotto il link alla petizione che il giornalista Giulio Cavalli vuol inviare al Presidente del Consiglio Renzi.


Firmiamo, è forse l'unica cosa che possiamo fare per tentare di salvare la vita del Magistrato Di Matteo
Lui pensa che la sua sorte sia segnata, non è "simpatico" a molta parte della politica, che ha palesemente intralciato la scoperta derlla verità sulla Trattativa Stato-Mafia.

Vogliamo un altro eroe caduto?

giuliocavalli: firmiamo per salvare la vita a Di Matteo.



venerdì 5 dicembre 2014

Sardegna






giovedì 4 dicembre 2014

Politici e mafiosi a Roma


Ho sentito oggi a Radio 24 il capo di un'associazione che si occupa di Rom.
Ha dichiarato che i soldi rubati a Roma da mafiosi e politici conniventi sarebbero bastati non solo per dare una casa a tutti i Rom, ma per dare una casa a tutti i cittadini romani che ne sono privi. Intendendo per casa un decente appartamento di 2 camere.
Capito?



Terminillo




mercoledì 3 dicembre 2014

Quel che ho capito di Economia, finora


Poco in verità.

Ho capito che l'inizio della crisi economica più grave, dopo quella del 1929, è stata l'abolizione da parte di Bill Clinton, del Glass-Steagall Act nel 1999.
Stiamo parlando della distinzione tra Banche commerciali (quelle per intenderci che erogavano credito alle aziende o mutui alle famiglie) e Banche d'investimento (o finanziarie, cioè quelle che invece di guadagnare tramite gli interessi ricevuti per i prestiti che servivano a far funzionare l'economia, giocano in Borsa a solo scopo speculativo, incamerando cifre ingenti senza produrre).

Abolendo la distinzione tra i 2 tipi di Banche, tutte hanno potuto far tutto, accumulando tra l'altro crediti inesigibili, avendo prestato soldi per acquistare casa a chi era evidente non avrebbe mai potuto restituirli, comprato derivati, e altro.
Questa bolla speculativa ha subito colpito l'Europa che ancora stenta a riprendersi. L'Europa infatti non può stampare moneta al bisogno, come hanno fatto gli USA, legata com'è dalle forse assurde regole dell'Unione Europea.

Oltre a ciò, si dice sia ben posizionata per essere eletta prossimo Presidente USA, la moglie del suddetto Bill Clinton.


Insomma è stato un regalo ai finanzieri e una rovina per l'economia concreta, ossia per quelle aziende che investono soldi per guadagnarne altri, producendo qualcosa, dando lavoro ad operai artigiani e impiegati, che a loro volta saranno in grado di spendere.

Un altro enorme guaio, mi sembra di aver capito, è stato il modo errato di gestire la globalizzazione.
O meglio, errato dal punto di vista della gente normale.
Mai come nel nostro secolo, credo, si può osservare la differenza tra ricchi e poveri.

Chiaramente i ricchi sono quelli che detengono il potere economico e i poveri quelli che per vivere debbono lavorare.

Se non hai altre fonti di reddito che il lavoro, sei il nuovo schiavo, quello che dovrà accettare condizioni sempre più ingrate o infami per sopravvivere.
Tu Stato o Sindacato non accetti le mie condizioni? Non accetti di aumentare le ore di lavoro e un salario più basso? Delocalizzo.

Unica speranza sarebbe il grido di Marx: lavoratori di tutto il mondo unitevi!
Fa forse ridere gridarlo oggi. Non c'è ancora, ma ci vorrebbe, un movimento globale  che lavorasse per uno standard di lavoro e di vita accettabile, simile in tutto il mondo.
Un movimento verde, che volesse salvare il nostro mondo dall'accumulazione dei rifiuti, dall'intossicazione sempre più spinta del suolo e dell'aria, dallo scempio del paesaggio, e che s'impegnasse nella tutela della bellezza, dell'istruzione e della cultura.

Ma tutto questo va contro l'interesse delle multinazionali (a questo proposito attenti al Ttip, il ventilato accordo commerciale Usa-Ue che, secondo la maggioranza degli economisti, porterebbe solo cessione di sovranità e perdita di controllo sugli standard di qualità e sanitari, a danno dell'Europa).


Qual è insomma la situazione attuale? 
La politica ha accettato di subordinarsi alla finanza
; vedi quanto fatto da Bill Clinton, diventando il braccio di finanzieri che lavorano nell'ombra.

In cambio di cosa ha fatto questo? A voi la risposta.
Ricordate qualche tempo fa quanto è stato detto dal capo di un'importante banca americana? 
Basta con questa democrazia, i cittadini devono farla finita con questa storia.

Comunque siamo ancora vivi, e penso che quello che possiamo fare individualmente per opporci a questa deriva, sia ben fatto.
In questa linea, penso che dobbiamo in tutti i modi difendere l'istruzione, per tentare di continuare a ragionare con la nostra testa, e cercare di comprendere gli ingranaggi economici.

Anche se tenteranno di imbrogliarmi in ogni modo, preferisco esserne cosciente e resistere.