lunedì 9 marzo 2015

la poesia del lunedì: John Donne - il buongiorno
















Mi chiedo in fede che cosa facevamo
noi due prima di amarci. Svezzati
non eravamo ancora? Succhiavamo
grossolani piaceri come infanti?
O russavamo nell'antro dei Sette Dormienti?
Si', fu così. Ma ora
ogni altro piacere non è che fantasia.
Se mai vidi bellezza che volli e che fu mia, 
fu solo un sognarti.

Buongiorno allora alle nostre
due anime in risveglio.
Non fa il timore che l'una vegli l'altra.
Poiché l'amore frena ogni amore
d'altro vedere e fa una cameretta
un luogo che è ogni dove.
Lascia ai navigatori che esplorino altri mondi,
che le carte mostrino ad altri mondi e mondi:
a noi basta di avere un solo mondo,
uno ciascuno, e è uno.

Nei tuoi occhi il mio volto, il tuo nei miei,
e chiari e puri i cuori che riposano in loro.
Potremo mai trovare emisferi migliori
senza un tramonto all'Ovest e senza un freddo Nord?
Ciò che deve morire non ha uguale mistura.
Se i nostri amori non due ma uno sono
e sono insieme di uguale misura,
morire non potranno.

 

Questa è per me la più bella poesia d'amore che abbia mai letto.

John Donne (Londra 1572 - 1631)"Questa poesia di buongiorno che Donne scrive alla sua amata (la moglie Ann More, si presume)  appartiene al genere lirico della... serenata del mattino, in uso fra i poeti provenzali...
John Donne visse una vita lacerata da contrasti in un'epoca di rapide trasformazioni...
Soldato, cortigiano e prete: autore di poesie amorose e poesie teologiche, ancorato a schemi ancora medievali di pensiero ma anche al corrente della nuova visione scientifica del cosmo che si impone all'inizio del Seicento...
I poeti cosiddetti metafisici, che scrivono come John Donne...percepiscono il pensiero con la stessa immediatezza del profumo di una rosa. Un'idea era per Donne un'esperienza: ne modificava la sensibilità."
da: Alfonso Berardinelli, 100 poeti - Itinerari di poesia, Oscar Saggi Mondadori,1997.


 
 



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